Raccolto 2025

ARRIVA IL NUOVO RACCOLTO STAGIONE 2025

Simo a fine giugno, fra qualche giorno si festeggia San Pietro e Paolo e dopo quella data cioè il 29 giugno secondo tradizione ogni giorno è buono per tagliare il grano.

Non so quando lo faremo noi; posso solo dirvi che a parte essere in gran forma, alto e biondo, il buon Roberto (il seminante) non ha alcuna previsione. Mi ha solo pregato di approvvigionare i sacchi per lo stoccaggio per la fine del mese e organizzato il trasporto in quel di Cuneo per lo stoccaggio in cella. Sì perchè da quest’anno la condizione per me fondamentale per la gestione del grano era quella di trovare una soluzione pratica e salubre per la sua gestione fino a quando dopo i giorni di “morti” si potrà iniziare a macinarlo. Allora, una delle difficoltà maggiori oltre a trovare spazi idonei per alloggiare una sostanza in grani è la relativa preservazione; ogni cosa che in natura vive e vegeta ha un ciclo continuo che non si arresta mai; così fa il pane, che nei giorni si trasforma a volta anche attirando muffe, così fa la farina di raccolto in raccolto, di macinazione in macinazione, di impasto in impasto, così fa il lievito madre di equilibrio in equilibrio e così’ il grano che rimane apparentemente fermo dentro ad un sacco che però, al calduccio estivo, attira a sé un sacco di affamati insetti che rischiano di essere più che una spiacevole scocciatura. La fortuna di avere una “rete” da questo punto di vista è stata fondamentale perchè la rete non ti permette solo di avere persone intorno ma anche persone con le quali parlare e che hanno dalla loro mestiere ed esperienza e quaindi grazie al mio mugnaio sono riuscita a prendere contatto con una piccola azienda che può tenere stoccato il mio grano al fresco nel periodo in cui ce n’è più bisogno e senza tecnologie che non siano una bella cella frigo. D’altra parte tutto qui sembra sempre puntare nella direzione della “zere technology style” e chissà se è un caso.

Ad ogni modo, grazie a questa soluzione, il grano starà lotano dai suoi fan più calorosi, sarà disponibile al mugnaio ogni volta che io avrò bisogno mano a mano di macinare e poi arriverà in laboratorio pronto anche qeust’anno per far pane scoprendo il suo carattere e le sue caratteristiche. Affascinante, complesso o semplicemente quello che deve essere il frutto della terra lasciato libero di interagire con gli elementi e con le sinergie che ne possono venire, bombe d’acqua o grani sventolate comprese rispetto alle quali ho sempre avuto zero ansia perchè sinceramente sono una di quelle cose di cui non mi posso occupare semplicemente perchè nessuno di mia conoscenza può comandare il tempo che come si dice dalle mie parti assieme al cul e ai siori (che sarebbero i ricchi) fa quello che vuole e punto. Insomma se ancora non fosse gia sufficimennte chiaro che per gli amanti del controllo fare pane al naturale è una vera chimera, sappiate che pure coltivare grani vecchi ha lo stesso potere quindi no perditempo né amanti del controllo in questo campo (in ogni senso)

ore vuar gente

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